Trainspotting 2: Recensione Film
Dopo oltre 20 anni Renton, Spud, Sick Boy e Begbie tornano al cinema in questo secondo capitolo diretto da Danny Boyle: ecco la nostra recensione di Trainspotting 2

Mark Renton che scappa con i soldi dei suoi amici e Begbie fuori di sé arrestato dalla polizia: li avevamo lasciati così i protagonisti del film Trainspotting, tratto dal romanzo di Irvine Welsh e presentato al Festival di Cannes nel 1996.
Si tratta di un film che si è meritatamente ritagliato un posto nella storia del cinema, lanciando attori quali Ewan McGregor, Jony Lee Miller e Robert Carlyle. Ma la prerogativa del film non era tanto l’ottimo cast, quanto l’idea di trattare un tema delicato come la droga dall’inedito punto di vista dei drogati.
In pochi speravano in un sequel ma dopo oltre 20 anni, nel 2017, è finalmente giunta l’uscita di T2: Trainspotting 2.
In questo nuovo capitolo troveremo Mark Renton costretto a tornare a Edimburgo e a fare i conti con il suo passato. In sua compagnia naturalmente i vecchi compagni Sick Boy e Spud, inizialmente risentiti con l’amico ma che pian piano si riavvicineranno, a differenza di Francis Begbie, appena uscito di prigione e desideroso di vendetta nei confronti di Renton.
Se vi aspettate di trovare i protagonisti uguali al primo capitolo rimarrete sorpresi: così come siamo cresciuti noi anche loro sono cambiati e invecchiati maturando una nuova consapevolezza, ma non preoccupatevi: hanno conservato lo spirito di un tempo e i riferimenti al passato non mancheranno, così come i colpi di scena.
Il film vede la conferma di Ewan McGregor, Jonny Lee Miller, Robert Carlyle e Ewen Bremner, protagonisti del primo capitolo, nonché la stessa regia di Danny Boyle. Se inoltre vedrete il film in lingua italiana e siete affezionati a Trainspotting un’altra buona notizia: anche i doppiatori infatti sono gli stessi del primo film.
Per evitare spoiler non vi anticipiamo altro ma vi auguriamo una buona visione!